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Che cos'è il CBD?

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Il CBD o cannabidiolo è uno dei più di 80 composti presenti nella cannabis che appartengono a una classe di ingredienti chiamati cannabinoidi. Fino a poco tempo fa il THC (tetraidrocannabinolo) aveva ottenuto la maggior parte dell’attenzione perché è l’ingrediente che produce gli effetti psicoattivi. Il CBD, a differenza del THC, non produce effetti psicoattivi ed è stato estensivamente studiato dalla comunità scientifica arrivando a dimostrare che è in grado di trattare una vastissima gamma di malattie molte delle quale in precedenza intrattabili. Non ha quasi effetti collaterali e sicuramente molto minori rispetto a quelli di tutti i farmaci in commercio. La lista dei suoi benefici è in continua crescita.

Il CBD è il principale componente non psicoattivo della Cannabis sativa. Secondo uno studio del 2013 pubblicato dal British Journal of Clinical Pharmacology, i vantaggi del CBD sono molteplici:

  • Antinfiammatorio

  • Anticonvulsivo

  • Antiossidante

  • Antiemetico

  • Ansiolitico

  • Antipsicotico

 

 

E’ inoltre una potenziale cura per il trattamento della neuroinfiammazione, epilessia, lesioni ossidative, vomito e nausea, ansia e schizofrenia.

 

Va fatto notare, prima di trattare in dettaglio i benefici del CBD, che la cannabis che alcuni usano a scopo ricreativo ovvero fumandola, viene coltivata in tipologie che hanno alte quantità di THC e molto basse di CBD (dato che il CBD riduce gli effetti psicotici del THC). Per questo motivo fumare la marijuana non significa avere i benefici trattati in questo articolo. Non voglio negare gli effetti del THC, ma in questo articolo trattiamo i benefici dimostrati del solo CBD (che è quello che troviamo in commercio e possiamo usare a scopo terapeutico).

16 Benefici scientificamente dimostrati del CBD

1. Tratta il cancro. Diverse relazioni scientifiche dimostrano che tra i vantaggi del cannabidiolo c’è anche quello di avere effetti proapoptotici e antiproliferativi che inibiscono la proliferazione delle cellule tumorali. Uno studio del 2006 pubblicato nel Journal of Pharmacology e Experimental Therapeutics ha rilevato che il cannabidiolo ha inibito la crescita di diverse linee cellulari di tumore al seno. Nel 2011, i ricercatori hanno scoperto il meccanismo cellulare attraverso il quale il CBD induce la morte cellulare nelle cellule del cancro al seno. Hanno inoltre scoperto che le concentrazioni efficaci di CBD nelle cellule tumorali hanno poco effetto sulle cellule mammarie non tumorali. Il CBD si comporta come un composto non tossico e gli studi dimostrano che dosi di 700 milligrammi al giorno per 6 settimane non hanno presentato alcuna tossicità nell’uomo, suggerendo che possa essere utilizzato come trattamento prolungato. Non solo, la ricerca ha dimostrato che il CBD è in grado di inibire l’espansione del cancro del polmone e del colon. Ha proprietà anti-tumorali negli gliomi è stato usato con successo in uno studio anche per trattare la leucemia. E’ dimostrato da due studi anche che il CBD è in grado di fermare le cellule cancerose del tumore cervicale ovvero il cancro che colpisce il collo dell’utero che è il secondo tipo di tumore più diffuso tra le donne, dopo quello al seno. I meccanismi attraverso il quale il CBD lavora contro il cancro sono tre:


1) Il CBD riduce la capacità delle cellule tumorali di produrre energia, portando alla loro morte. (studio)
2) Il trattamento con CBD aiuta le cellule killer attivate da linfochine (LAK) a uccidere meglio le cellule tumorali. (studio)
3) Il CBD blocca la segnalazione CPR55, diminuendo la proliferazione delle cellule tumorali.

2. Allevia dolore. Tra i vantaggi del CBD, la sua proprietà di analgesico naturale è sicuramente in cima alla lista. Prove scientifiche suggeriscono che i cannabinoidi possono rivelarsi utili nel trattamento del dolore, inibendo la trasmissione neuronale nei percorsi del dolore. Uno studio del 2012 pubblicato sul Journal of Experimental Medicine ha rilevato che il cannabidiolo ha soppresso in modo significativo il dolore infiammatorio e neuropatico cronico nei roditori senza l’utilizzo di analgesici. I ricercatori suggeriscono che il CBD e altri componenti non psicoattivi della marijuana possono rappresentare una nuova classe di strumenti terapeutici per il trattamento del dolore cronico. Secondo una meta-analisi del 2007 condotta in Canada, la combinazione di CBD e THC sottoforma di spray orale è risultata efficace nel trattamento del dolore neuropatico nella sclerosi multipla, che può essere debilitante per il 50-70 per cento dei pazienti con sclerosi multipla.

3. Riduce l’infiammazione e l’autoimmunità. A causa del suo ruolo antinfiammatorio, il CBD è un agente terapeutico molto promettente per una varietà di disturbi infiammatori e quindi tutti i disturbi autoimmuni.

4. Migliora notevolmente i sintomi della schizofrenia. La ricerca mostra che i vantaggi del CBD includono gli effetti antipsicotici ma ancora non si conosce il meccanismo attraverso cui svolge questa azione. Sembra avere un profilo farmacologico simile a quello di farmaci antipsicotici atipici, come si è visto utilizzando varie tecniche comportamentali e neurochimiche in studi su animali. Inoltre, gli studi dimostrano che il cannabidiolo inibisce la psicosi sperimentale umana e si è dimostrato efficace in studi clinici su pazienti con schizofrenia. E’ importante rimuovere lo zucchero dalla propria dieta se si soffre di schizofrenia.

5. Riduce l’ansia. Gli studi che utilizzano modelli animali di ansia e che coinvolgono volontari sani suggeriscono chiaramente un effetto ansiolitico del CBD. Il Cannabidiolo ha dimostrato di ridurre l’ansia nei pazienti con un disturbo d’ansia sociale e i ricercatori suggeriscono che possa anche essere efficace per gli attacchi di panico, il disturbo ossessivo compulsivo, l’ansia sociale e il disturbo da stress post-traumatico. Uno studio del 2011 ha avuto lo scopo di confrontare gli effetti di una simulazione di public speaking su pazienti sani e su pazienti in trattamento con disturbo d’ansia sociale. Ad un totale di 24 pazienti non trattati con disturbo d’ansia sociale è stato somministrato il CBD o placebo 1 ora e mezza prima della prova di public speaking. I ricercatori hanno scoperto che il pre-trattamento con CBD ha ridotto significativamente l’ansia, la disfunzione cognitiva e il disagio nella loro prestazione e ha significativamente ridotto lo stato di allerta in previsione del loro discorso. Il gruppo placebo ha presentato una maggiore ansia, un indebolimento cognitivo e un senso di disagio. Un altro studio ha dimostrato che il CBD è una terapia potenziale per il disturbo da stress post-traumatico.

 

6. E’ ottimo per trattare l’epilessia. Il CBD può essere una promettente terapia per l’epilessia resistente al trattamento farmacologico, come dimostrato da diversi studi. In uno studio survey report che includeva genitori di bambini con epilessia resistente ai trattamenti, l’84% dei genitori ha riportato una riduzione della frequenza di crisi epilettiche del loro bambino grazie all’assunzione di CBD. Questi bambini hanno anche sperimentato una maggiore attenzione, un migliore stato d’animo e un sonno migliore. Sonnolenza e fatica si sono verificati come effetti collaterali. In un altro studio, dopo 3 mesi di trattamento con un estratto purificato del 98% a base di olio CBD, il 39% dei bambini con epilessia resistente al trattamento aveva una riduzione di oltre il 50% delle crisi epilettiche. Ancora un altro studio ha analizzato 8 pazienti affetti da epilessia secondaria secondaria resistente a farmaci antiepilettici e 7 su 8 avevano migliorato lo stato di malattia dopo aver ricevuto 200-300 mg / d di cannabidiolo per un periodo di 4,5 mesi. Qui un video testimonianza molto bello di come una bambina è rinata dall’epilessia grazie al CBD.

7. Protegge dalle malattie neurodegenerative. E’ stato scoperto che il CBD è in grado di impedire gli effetti tossici del neurotrasmettitore glutammato e delle specie di ossigeno radicale (ROS) nel cervello, impedendo così la morte delle cellule cerebrali. E’ dimostrato, e questo è forse sconosciuto, che il CBD ha un’attività antiossidante maggiore della vitamina C (acido ascorbico) o della vitamina E (α-tocoferolo)!! Il CBD può anche proteggere le cellule del cervello dalla tossicità beta-amiloide, rendendolo un potenziale agente terapeutico nella malattia di Alzheimer e di Parkinson come dimostrato da questo studio e da quest’altro studio. Il cannabidiolo, secondo i risultati di una ricerca, può anche proteggere il cervello dall’ischemia. I primi studi umani hanno mostrato un miglioramento nei pazienti con malattia di Parkinson trattati con la dose di 100-600 mg / die di cannabidiolo durante un periodo di 6 settimane. Il CBD, grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti, può essere un agente promettente per trattare e prolungare la sopravvivenza nei pazienti affetti da sclerosi laterale amyotrofica (ALS) come dimostrato da uno studio.

8. Allevia la nausea. La cannabis è stata usata per secoli come antinausea e antivomito. La ricerca negli studi sugli animali ha rivelato che tra gli oltre 80 composti di cannabinoidi trovati nella marijuana, sia il THC che il CBD aiutano a contrastare la nausea e il vomito. Uno studio sui ratti del 2012 pubblicato nel British Journal of Pharmacology ha scoperto che i vantaggi del CBD includono effetti antinausea ed effetti antiemetici. I ricercatori hanno scoperto che il cannabidiolo agisce in maniera difasica, il che significa che in dosi basse sopprime il vomito indotto dalla tossina, ma in dosi elevate può aumentare la nausea oppure non avere alcun effetto.

9. Riduce l’incidenza del diabete. Uno studio del 2006 ha rilevato che il trattamento con CBD ha ridotto significativamente l’incidenza del diabete in topi diabetici non obesi, da un’incidenza del 86% in topi non trattati ad un’incidenza del 30% nei topi trattati con CBD. I vantaggi del CBD hanno inoltre mostrato una significativa riduzione dei livelli plasmatici di citochine pro-infiammatorie. Un esame istologico degli isolotti pancreatici dei topi trattati con CBD ha rivelato un’insulite significativamente ridotta. Nel 2013, l’American Journal of Medicine ha pubblicato uno studio che ha evidenziato l’impatto dell’uso di marijuana sulla resistenza al glucosio, all’insulina e all’insulino-resistenza tra gli adulti americani. Lo studio ha incluso 4.657 uomini e donne adulti del National Health and Nutritional Examination Survey dal 2005 al 2010. Tra i partecipanti, 579 erano consumatori di marijuana nel momento dello studio e 1.975 erano stati consumatori nel passato. I ricercatori hanno scoperto che l’uso corrente della marijuana è stato associato ad un livello del 16% più basso di insulina a digiuno. Hanno anche scoperto associazioni significative tra l’uso di marijuana e una minor circonferenza dei fianchi, un fattore legato all’insorgenza dei sintomi del diabete.

10. Promuove la salute cardiovascolare. Uno studio del 2013 pubblicato dal British Journal of Clinical Pharmacology riporta che il CBD protegge dai danni vascolari causati da un elevato livello di glucosio, da infiammazioni o da diabete di tipo 2; inoltre, il CBD ha dimostrato essere in grado di ridurre l’iperpermeabilità vascolare (che provoca la sindrome da permeabilità intestinale).

11. Trattamento della sclerosi multipla. Molteplici studi ha dimostrato che la combinazione di CBD e THC, è efficace e ben tollerata nel trattamento della contrazione muscolare, del dolore, dei disturbi del sonno e dell’incontinenza urinaria nelle persone con sclerosi multipla.

12. Artrite reumatoide. A causa del suo effetto antinfiammatorio, i cannabinoidi possono fornire sollievo dal dolore alle articolazioni e dal gonfiore, e diminuire la distruzione congiunta e la progressione della malattia. E’ dimostrato che l’assunzione di CBD protegge le articolazioni contro danno gravi, diminuisce la progressione, migliora il movimento, la qualità del sonno e riduce l’infiammazione in sole 5 settimane.

13. Migliora il sonno. La ricerca suggerisce che assumere cannabidiolo prima di andare a letto migliora il sonno nelle persone con insonnia.

14. Migliora l’appetito, riduce l’acne e la psoriasi. Ci sono diversi studi che mostrano che il cannabidiolo svolge queste azioni benefiche.

15. Riduce la depressione. Secondo i ricercatori, il CBD ha un’efficacia simile a quella degli antidepressivi. Uno studio ha scoperto che gli effetti antidepressivi del cannabidiolo sono veloci, continui nel tempo e paragonabili a un comune farmaco antidepressivo.

16. Riduce le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD). Gli studi hanno confermato che la CBD impedisce la colite nei modelli animali. La combinazione di CBD e THC può ridurre l’infiammazione e alleviare i sintomi di IBD come dolore addominale, diarrea e riduzione dell’appetito secondo una ricerca. Gli studi hanno anche dimostrato che cannabidiolo può essere un buon candidato per normalizzare la motilità dell’intestino nei pazienti con malattia intestinale infiammatoria. Il CBD può ridurre la gravità dell’infiammazione dell’intestino attraverso l’attivazione della gamma dei recettori attivata dal proliferatore perossisomico (PPAR-gamma) come mostrato da uno studio.

Controindicazioni del CBD

E’ dimostrato che il CBD è ben tollerato e sicuro anche ad alte dosi. Gli effetti collaterali che sono stati osservati e potrebbero manifestarsi: lieve abbassamento della pressione, bocca secca, stanchezza, sensazione di testa leggera, riduzione della metabolizzazione di altri farmaci.

Fonte: Dioni Aka Riccardo Laurizi (www.dionidream.com)

            GreenRushDaily.com

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